lunedì 6 aprile 2015

Mazzette e tangenti e se Renzi avesse ragione

dopo tanti sacrifici, e gli italiani ne hanno fatti anche troppi” e’ ora “che li faccia la politica”. “La verità è che c’è un clima nuovo in Italia”, “ci siamo davvero”.

Cosa avrà voluto dire Matteo Renzi con i virgolettati riportati dal giornalista nell'agenzia di stampa? Dobbiamo intenderli come delle estrapolazioni arbitrarie aperte a qualsiasi interpretazione oppure c'è un disegno politico chiaro nella testa del nostro primo ministro?

Certo che se riuscisse a smantellare il pentolone in cui la politica mesce affari sporchi gli si dovrebbe dare merito e magari fargli una statua, ma forse basterebbe una targa a eterna memoria vista la crisi.
Se analizziamo gli ultimi echi giornalistici ci accorgiamo che nessuno dei tantissimi esponenti politici sono rimasti indenni, a vario titolo, il loro nome è associato agli scandali di Roma capitale, coop., comuni, grandi opere, expo di Milano e per ultimo finiscono al centro di alcune deleghe investigative gli interessi della Cpl-Concordia in Calabria. Si tratta della cooperativa di produzione e lavoro legata alla lega delle cooperative "rosse" e finita al centro dello scandalo per le presunte tangenti pagate agli amministratori del Comune di Ischia per i lavori di metanizzazione dell'isola.

È semplicistico puntare il dito verso la malavita organizzata, la camorra, la mafia, la 'ndrangheta. E guarda caso oggi la più potente cosca malandrina è, per i mass media e i politici, la 'ndrangheta calabrese. Miracolo!
Eppure nessuno degli esponenti politici ha mai disdegnato i portatori di voti che, come è noto, sono gli stessi che offrono lavoro sottopagato, se vogliamo, ma, che consente ai disperati di fare la spesa e avere un minimo, piccolissimo, microscopico punto di orgoglio nel portare a casa un salario.

Non tutti possono essere nei cerchi magici e ottenere favori che hanno del miracoloso. E questo vale per le assunzioni clientelari quando c'è da vincere le elezioni da sindaco o altra poltrona prestigiosa che attiene alla politica.
E qui iniziano gli accordi. Si costruiscono le squadre e le cordate.
È l'esempio dell'irresistibile ascesa di chi, assunto nella pubblica amministrazione con mansioni umili, poi elevato alle più alte cariche, perché, guarda caso, vicino ad un determinato uomo di partito.
E ci potrebbe anche stare se una volta mandato in pensione per i raggiunti limiti di età, la politica, non lo ritenesse ancora valido e indispensabile taumaturgo per raddrizzare quello che lui stesso ha contribuito a guastare: la sanità calabrese!


Ma non è che poco poco abbia ragione Renzi?

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