“dopo tanti sacrifici, e gli
italiani ne hanno fatti anche troppi” e’ ora “che li faccia la
politica”. “La verità è che c’è un clima nuovo in
Italia”, “ci siamo davvero”.
Cosa avrà voluto dire Matteo Renzi
con i virgolettati riportati dal giornalista nell'agenzia di stampa?
Dobbiamo intenderli come delle estrapolazioni arbitrarie aperte a
qualsiasi interpretazione oppure c'è un disegno politico chiaro
nella testa del nostro primo ministro?
Certo che se riuscisse a smantellare il
pentolone in cui la politica mesce affari sporchi gli si dovrebbe
dare merito e magari fargli una statua, ma forse basterebbe una targa
a eterna memoria vista la crisi.
Se analizziamo gli ultimi echi
giornalistici ci accorgiamo che nessuno dei tantissimi esponenti
politici sono rimasti indenni, a vario titolo, il loro nome è
associato agli scandali di Roma capitale, coop., comuni, grandi
opere, expo di Milano e per
ultimo finiscono al centro di alcune deleghe investigative gli
interessi della Cpl-Concordia in Calabria. Si tratta della
cooperativa di produzione e lavoro legata alla lega delle cooperative
"rosse" e finita al centro dello scandalo per le
presunte tangenti pagate agli amministratori del Comune di Ischia
per i lavori di metanizzazione dell'isola.
È semplicistico puntare il dito verso
la malavita organizzata, la camorra, la mafia, la 'ndrangheta. E
guarda caso oggi la più potente cosca malandrina è, per i mass
media e i politici, la 'ndrangheta calabrese. Miracolo!
Eppure nessuno degli esponenti politici
ha mai disdegnato i portatori di voti che, come è noto, sono gli
stessi che offrono lavoro sottopagato, se vogliamo, ma, che consente
ai disperati di fare la spesa e avere un minimo, piccolissimo,
microscopico punto di orgoglio nel portare a casa un salario.
Non tutti possono essere nei cerchi
magici e ottenere favori che hanno del miracoloso. E questo vale per
le assunzioni clientelari quando c'è da vincere le elezioni da
sindaco o altra poltrona prestigiosa che attiene alla politica.
E qui iniziano gli accordi. Si
costruiscono le squadre e le cordate.
È l'esempio dell'irresistibile ascesa
di chi, assunto nella pubblica amministrazione con mansioni umili,
poi elevato alle più alte cariche, perché, guarda caso, vicino ad
un determinato uomo di partito.
E ci potrebbe anche stare se una volta
mandato in pensione per i raggiunti limiti di età, la politica, non
lo ritenesse ancora valido e indispensabile taumaturgo per
raddrizzare quello che lui stesso ha contribuito a guastare: la
sanità calabrese!
Ma non è che poco poco abbia ragione
Renzi?
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