Daria Bignardi mi è simpatica.
Ha un sorriso contagioso e accattivante ma che non la mette al riparo
delle punzecchiature giornalistiche che scrive lei o i suoi autori
per tenere su l'attenzione degli spettatori; armare polemiche e
magari amplificarle sui media così da far salire lo share.
Che, puntuale, è arrivato.
Leggo della solidarietà di Letta
e Boldrini nei suoi confronti e delle bacchettate in direzione
di Grillo e compagni per averla trattata male dopo l'intervista che,
a giudizio dei grillini, ha messo sotto torchio Di Battista
con domande impertinenti che riguardano l'ideologia paterna.
In buona sostanza la Bignardi ha
chiesto sul passato fascista del padre del deputato pentastellato.
Di conseguenza, c'era da aspettarselo,
dal blog di Grillo, il portavoce del movimento 5 stelle,
Rocco Casalino, scrive piccato:
''Come sarebbe per te se ti invitassi a
una trasmissione tv e le domande fossero: come si sente tuo figlio a
scuola ad avere il nonno mandante di un assassino? Come è l’ aver
sposato il figlio di un assassino? E se insistessi su questa domanda
come hai fatto tu per il padre ex fascista di Di Battista?''
La giornalista de “La 7” Daria
Bignardi ha sposato Luca Sofri, figlio di Adriano Sofri, ex leader di
Lotta Continua, condannato quale mandante morale dell'omicidio del
commissario Luigi Calabresi.
Che dire? Ambedue i fronti cavalcano le
emotività; strumentalizzano, in certo qual modo, il passato con
l'intento di trarre benefici dopo la veemenza di Grillo che ha fatto
autogol e prestato il fianco alla goliardia e alle frustrazioni dei
naviganti con il post “cosa faresti se avessi in macchina...”.
Trash o gossip non fa differenza.
Francamente non mi ritrovo in nessuno
dei casi.
Ritengo che il punto stia altrove. Sta
nei bisogni della gente comune che non vede alternative mentre destra
e sinistra sembra siano distratte dal canto a noi sconosciuto delle sirene di Ulisse.
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