Piero, non mollare anche tu!
Davanti ai banchi di Fi e di Gal, vuoti
al termine del discorso, il presidente ha sottolineato di aver preso
la decisione «in totale autonomia». «La costituzione di parte
civile si può anche revocare», ha aggiunto. «Ci sono gli
strumenti, se tutta l’Aula del Senato è d’accordo». «La mia
preoccupazione come rappresentante del Senato - ha aggiunto il
presidente - era quella di far valere una facoltà del Senato da
sottoporre poi al giudice e poi al tribunale». Tra motivi non
«castrare possibilità che la dignità del Senato, e immagine Senato
potesse venir presa in considerazione in processo».
Non ti lasciare intimidire da quelli
che hanno messo le istituzioni alla berlina e fatto diventare
l'Italia lo zimbello del mondo.
C'è un iter da seguire. D'altronde,
l'ex senatore De Gregorio, stando ai giornali e alla sentenza che ha
condannato Berlusconi, il reato c'è. De Gregorio è reo confesso.
Afferma di essersi lasciato comprare da Berlusconi.
E se Michela Biancofiore di Fi
chiede le tue dimissioni perché «il tono solenne non cancella la
gravità di quanto fatto», anche il leader dell’Udc Pier
Ferdinando Casini, riavvicinatosi al centro destra, si unisce al
fronte coro degli asserviti con parole che lo qualificano: «Da ex
presidente della Camera dico che si tratta di una decisione strana. È
una decisione insindacabile ma non indiscutibile. È grave spaccare
il Senato o l’organo di presidenza su un giudizio di carattere
morale espresso dal Presidente».
Ma stanno vaneggiando?
Va bene che questo è il gioco delle
parti ma non si rendono conto che siamo agli sgoccioli e di avere finito di sfiancarci?
Tutta colpa di Renzi che lo ha rimesso in gioco e lui, l'inquisito, non ha capito che gli si voleva concedere l'onore delle armi... ed eccoci di nuovo punto e accapo
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